lunedì 16 aprile 2007

GIU' LE MANI DAI BAMBINI!!!!!!!

La notizia arriva da Faenza, in provincia di Ravenna. Non riusciva a imparare a memoria alcuni versi del Corano. Per questo il padre la picchiava con una scopa e con schiaffi violenti, tutte le volte che, tra le mura di casa, la interrogava sul testo sacro islamico. Lei, undicenne, si sforzava di ripetere a memoria quei versi cui papà teneva tanto, sapeva che non poteva leggere ma solo dire a voce, senza guardare quei fogli dove stavano scritti. Peggio di quando la interrogavano a scuola: lì almeno poteva sbirciare, a volte, sulle pagine del libro aperto, al massimo la prof le diceva di non guardare; oppure c'era sempre una voce sommessa che le suggeriva qualcosa, almeno l'inizio della frase che doveva dire. Ma qui no, a casa non era permesso. E papà stava lì di fronte a lei, ad urlarle addosso, sempre più forte ad ogni errore e ad ogni prova fallita. Si sentiva come in gabbia: a volte aveva persino paura di fiatare.Ma più che papà erano i suoi violenti schiaffi, ma soprattutto era la scopa a metterle il terrore; e quei colpi decisi, che sapeva le avrebbero fatto sentire ad una ad una ogni vertebra, ogni costola, come se le toccasse..e quei dolori atroci che le toglievano il respiro...Dolore e paura, sempre. Sempre sulla schiena la colpiva, sempre lì, perché ogni volta che il braccio del papà partiva, per difendersi, si voltava e stava rannicchiata su se stessa come una chiocciola che cerchi inutilmente riparo nella sua conchiglia. "Come si conviene a ogni bambino musulmano" le urlava il genitore "devi ripetere senza leggere!!!". E questo da due lunghi mesi...Ma non le riusciva. Per quanti sforzi facesse non riusciva a ripetere quelle parole a memoria.

Il padre, marocchino, è stato condotto in carcere con l'accusa di lesioni aggravate e ripetute. E la piccola, sostenuta da quello zio che aveva avvertito i carabinieri, ha trovato il coraggio di raccontare tutto: aiutata da uno psicologo e da un interprete, ha raccontato la storia di quelle violente lezioni di Corano.
Grazie all'avvocato difensore dell'uomo il padre ha già ottenuto gli arresti domiciliari. "È molto affranto e dispiaciuto - dice il legale - ha chiesto in continuazione dei suoi figli: se stavano bene, se avevano il denaro necessario per vivere. L'uomo, avendo un lavoro stabile, sente la necessità di tornare alla propria occupazione, per garantire il sostegno economico alla famiglia". Certo, dico io, un bambino deve avere di che cibarsi, ma ha bisogno di altre cose, che a volte contano più dell'avere una tavola imbandita, no? La mia mamma diceva sempre: un piatto di minestra a cena è sufficiente per fare dormire tranquillo lo stomaco; serenità, un abbraccio, una carezza, un bacio sono sufficienti a fare dormire tranquilla l'anima. La bambina ora è temporaneamente affidata allo zio.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Pensiamo a che cosa si fa a causa della religione!!
SEcondo me la religione è una maniera per lodare e predicare il nostro amato Dio ed è necessario diffondere la fede...
Ma non si può arivare a questo punto!! Una ragazza innocente è stata maltrattata a causa del padre che voleva diffondere l'insegnamento del Corano, ma lo ha fatto nel modo sbagliato! Credo che sia spregievole il fatto che essa sia stata picchiata proprio da suo padre, un pilastro fondamentale nella vita di noi ragazzi, un modello e un'icona...Elisa

Anonimo ha detto...

E' successo a due passi da dove lavoro.
Anch'io, come te, sono rimasta sconvolta. Io che lavoro coi bambini mi chiedo come sia possibile far del male a una creatura...e quando è tua, poi! mah! non riesco a darmi spiegazioni. Forse quel padre ha ricevuto le stesse lezioni di "vita", quando era bambino!

p.s. sono arrivata qui leggendo un tuo interessante commento sullos crittore alberoni. Condivido quanto hai scritto. ciao.

SoleilSoledad ha detto...

Cara Eli io credo sinceramente che anche qui, come in altri casi, la religione non c'entri proprio e che sia solo un pretesto, un motivo apparente che ne nasconde altri, ben più gravi. Il principale è la mancanza d'amore di questo padre per la sua bimba, che si manifesta appunto attraverso questi "modi" barbari, brutali,incivili ed irrispettosi. Corano o no, qualunque genitore che picchi i figli non è degno di essere considerato tale, soprattutto quando non si tratta di un gesto d'ira del momento (comunque condannabile) ma di una violenza perpetrata in modo continuativo.In questo caso mi viene anche da chiedermi: se al posto di quella bimba ci fosse stato un MASCHIO, le cose sarebbero andate allo stesso modo? Io ne dubito. Ciao cara, buon week end. Ci si vede a scuola. ;-)

SoleilSoledad ha detto...

Ciao Beatrice, sono passata nel tuo blog perché volevo lasciarti due parole di ringraziamento per il tuo intervento qui, ma non ci sono riuscita. Spero ripasserai da queste parti, magari con la tua qualifica già in mano, pronta a formare "gli uomini del domani", speriamo più "uomini nell'anima" di quelli che occupano le cronache di questi ultimi tempi. Tanti auguri.