Il dolore non è lo stesso per tutti, né colpisce tutti allo stesso modo e con la stessa intensità. Conosco persone che sopportano i dolori più violenti e chi invece non ce la fa a sopportare un dolore "piccolo". Ma tutti credo cediamo prima o poi all'insistenza, alla ripetitività, alla quotidianità di un dolore che non lascia respiro, che lo incontri ogni volta che metti il naso fuori di casa, che ti segue come un segugio, che ritrovi nei gesti, negli sguardi, nelle parole di chi ti gira intorno. Derisioni, offese verbali, prepotenze, violenza fisica : tutti gesti che distruggono la persona poco a poco, che possono diventare un incubo ossessivo per chi li subisce. Ecco che continuano a cadere le vittime di questo gioco crudele, che non ha pietà per nessuno, che umilia, deride, elimina i ragazzi migliori, quelli che ancora sanno cos'è l'educazione, la gentilezza e la riservatezza.
Io non conosco lo studente di 16 anni di Torino che si e' tolto la vita perche' non sopportava piu' la situazione di disagio che provava a scuola, dove veniva preso in giro per i suoi modi garbati; ma so cos'è il bullismo e quanto sia distruttivo dell'autostima e della sicurezza della persona. E so pure che non è isolato questo caso di suicidio. Avevo raccolto materiale, per continuare il discorso già aperto nel mio blog tempo fa, ma ora sono costretta ad anticipare i tempi. Sembrava che da un pò di tempo le cose si fossero sopìte, ma purtroppo il male è difficile annientarlo. Il male non lavora in superficie, apertamente: è nascosto il male, è come un bubbone che si gonfia sempre più, come se accumulasse più che può per dimostrarsi in tutto il suo orrore una volta uscito allo scoperto.
Nella foto Shanni Naylor, una ragazzina di dodici anni che è stata sfregiata da una coetanea, all'interno della sua scuola a Sheffield, in Inghilterra, vicino a Manchester, dopo aver cercato di difendere un altro ragazzino che da giorni veniva continuamente preso in giro.
Spesso non hanno la forza, le vittime,di parlarne con gli adulti: sì, perché i bulli le scelgono bene le loro vittime, i ragazzi più sensibili ovviamente, quelli che tengono dentro di sè, a volte per vergogna a volte per paura di ritorsioni, tutta la sofferenza. Come è successo a Marco, 13 anni, figlio di una donna orientale che non ce l'ha fatta più di sentirsi chiamare "cinese"; e a Damiano 13 anni, alto 1.91m., troppo alto per i suoi compagni che non sopportavano di sentirsi così "bassi", così "nani" vicino a lui e allora l'hanno fatto morire di sofferenza; e a quello studente di seconda media, preso di mira per il suo "odore di campagna"; e a Isabella, 17 anni, stanca di coetanei che la continuavano ad apostrofare con nomignoli taglienti e parole sconvenienti; e a quel ragazzo di 20 lasciatosi morire in seguito ad episodi di "nonnismo". Questi i casi drammatici, che si sono conclusi con la morte delle vittime. Per fortuna c'è anche chi, ancora pochi purtroppo,pur avendo subito violenze, ce l'ha fatta a DENUNCIARE. Tutti ragazzi tranquilli, senza grilli per la testa, bravi, impegnati a scuola come in altri ambiti. Oggi è toccato a loro, e domani a chi?
3 commenti:
Questo articolo è molto, molto toccante...
A volte ci rendiamo conto che la nostra soglia del dolore è minima...
Non abbiamo mai vissuto situazioni peggiori, e per questo noi ci limitiamo a lamentarci di cose molto banali...
Quando poi, ci accorgiamo che intorno a noi, sotto il naso ci sono ragazzi che soffrono molto più, e non si lamentano, non abbiamo il coraggio di lamentarci!!!!!!!!!!!!!!!!Chi muore, chi perde la vita, chi non proverà mai più il piacere di mangiare, correre e ricevere affetto, per la crudeltà di una persona, che magari lo fa per mantenere la sua reputazione di bullo, o come sfogo di situazioni familiari difficili....
Una persona perde la vita perchè è troppo alta, troppo alta??????????
Stiamo scherzando, il mondo sta cadendo in basso!!!!!
Ho paura, chi sarà la prossima vittima a vivere nell'ansia???
Elisa
Hai ragione Eli, il mondo è caduto molto in basso. E il segnale importante è vedere che non si ha più rispetto per la VITA e per la DIGNITA' DELLA PERSONA nemmeno là dove una volta era salvaguardata (vedi scuola). Si può dire tutto a tutti, giudicare, umiliare per distruggere; vero o falso che sia, si accusa, si invidia chi ha più di te, si crede di valorizzare se stessi pestando e denigrando gli altri. Ma tu non sei così Eli...e tanti ragazzi che conosco non sono così. Ed è per questo che bisogna alimentare in cuore la speranza che le cose prestissimo cambieranno
:-) Bacioni
E' l'ennesimo caso di bullismo che sento in poco tempo e ne rimanago sempre estremamente allibita.. mi domanderò all'infinito quanto dolore quanta disperazione provino le persone che subiscono queste ingiustizie.PERCHè TOGLIERE LA VITA AD UNA CREATURA UGUALE A ME...??..nessuno mai si domanda prima di compiere qualcosa:"...e se lo facessero a me..starei bene????".Nessuno mai lo pensa, ogni uno pensa al proprio godimento, alla propria felicità..anzi cerca di trarne godimento, felicità.
..Se ci pensiamo bene, se riflettiamo a fondo, una persona per essere spinta alla morte, deve essere vittima di un dolore troppo forte e duraturo perchè il proprio corpo sopporti tale tortura, che lacera il proprio cuore, che spezza ogni raggio di luce.
L'unica cosa da fare in questi casi, è PARLARE, APRIRE LA BOCCA..e non aver timore..perchè dal momento che noi parliamo, saremo sempre in qualche modo, difesi, coperti. Non si deve aver paura di parlare, poichè sarà sempre meglio che rimaner zitti.
Il dolore porta alla freddezza, porta all'insicurezza, provoca eterni ricordi laceranti..ma può essere sconfitto..
Ma vi sono corpiccini, anime pure, che non sono più in grado di sopportare l'eterna paura, terrore..e sono cadute troppo in basso per ricominciare a sperare della luce. Si convincono che l'unica cosa possibile per la loro pace sia la morte.
Il bullismo è una forma di violenza fisica psicologica che, come tutti i mali se non fermato in tempo, porta a gravissime e irreversibili situazioni.
E come scrivo spesso nei miei commenti, mi fa rabbia sentire le persone che si lamentano per CAZZATE..vere e proprie CAZZATE....queste persone le ritengo povere, non rispettose della vita. Mi chiedo con che coraggio aprano la bocca solamente per lamentarsi e far perdere tempo alle persone. Mi da ancora più fastidio le persone che si autocommiserano e cercano l'attenzione degli altri per le loro false sofferenze.
Il dolore ha la sua dignità, ma non nascondiamoci dietro a false sofferenze..perchè risciamo di essere derisi, risciamo di lasciarci alle spalle pezzi di vita insensata. E piuttosto cerchiamo di dare conforto a coloro che veramente sono nel lungo tunnel del dolore. Non guardiamo solo nel nostro piccolo praticello, allunghiamo gli occhi..e diamoci una mossa per non far avvenire la morte di un'altra piccola creatura..che prima viveva, giocava, sorridera..ed ora vive nelle tenebre del terrore..magari per colpa di 4 ragazzocci senza..senza nulla!
Vorrei sottolineare che la maggior parte delle volte, la sofferenza si nasconde, si nasconde agli ochhi di tutti,..si nasconde attraverso i dolci falsi sorrisi, la falsa felicità...e così il terrore aumenta..aumenta fino a diventare una grande mela avvelenata di cui la vittima se ne nutre. ma poichè questo succoso frutto è avvelenato..può portare anche alla morte.
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