"..Mi piacerebbe tanto cantare, ma devo tenere questo desiderio timidamente racchiuso nel mio cuore, perché tutti mi dicono che sono stonato!!! E se gli altri sbagliassero? Perché devo negare questo mio desiderio? Magari non sono stato valutato nel modo giusto! E se io cantassi lo stesso? No, è meglio di no, farei una magra figura e riderebbero di me!"
A volte veniamo criticati e questo ci impaurisce, ci intimidisce e così teniamo nascosta quella parte di noi che abbiamo sentito " non accettata" come positiva," non amata". L'immagine ideale di sé e il concetto di sé sono, per un ragazzo/a della tua età, due elementi fondamentali per la strutturazione della tua personalità futura. Sono due momenti di un processo delicato che si sviluppa tra l'autovalutazione (come ti vedi tu), l'eterovalutazione (quello che gli altri dicono di te) e l'identificazione ( il modello a cui tu ti ispiri ). Come scrive una ragazzina di 12 anni: - Non mi piace molto assomigliare ad altra gente. , perché penso che sono io...e quindi non ho bisogno di assomigliare ad altri. Ma eventualmente vorrei assomigliare ad una persona simpatica, intelligente, come già mi considero ora.
A volte veniamo criticati e questo ci impaurisce, ci intimidisce e così teniamo nascosta quella parte di noi che abbiamo sentito " non accettata" come positiva," non amata". L'immagine ideale di sé e il concetto di sé sono, per un ragazzo/a della tua età, due elementi fondamentali per la strutturazione della tua personalità futura. Sono due momenti di un processo delicato che si sviluppa tra l'autovalutazione (come ti vedi tu), l'eterovalutazione (quello che gli altri dicono di te) e l'identificazione ( il modello a cui tu ti ispiri ). Come scrive una ragazzina di 12 anni: - Non mi piace molto assomigliare ad altra gente. , perché penso che sono io...e quindi non ho bisogno di assomigliare ad altri. Ma eventualmente vorrei assomigliare ad una persona simpatica, intelligente, come già mi considero ora.
Ognuno ha ricchezze diverse da scoprire e far crescere. Ma bisogna saperle vedere perché c'è il pericolo di illudersi sulle proprie qualità, incappando nell'equivoco più pericoloso: fuggire nell'irrealtà, nel sogno illusorio, appunto. Sul proprio futuro non si può scherzare: è un fatto della massima importanza. Bisogna capire i grandi doni che abbiamo ricevuto perché la loro realizzazione futura dipende dal saperli riconoscere in se stessi e saperli rispettare negli altri...(Piera)
...Una volta un giovane si recò da un saggio in cerca di aiuto:
- Sono venuto qui, maestro, perché mi sento così inutile che non ho voglia di fare nulla. Mi dicono che sono un
inetto, un incapace, maldestro e stupido. Come posso migliorare? Cosa posso fare affinché mi apprezzino di più?. Il maestro gli rispose distrattamente, senza nemmeno guardarlo:
- Mi dispiace, ragazzo, non posso aiutarti perché prima ho un problema da risolvere. Dopo magari…
Fece una pausa e poi aggiunse:
- Ma se tu mi aiutassi magari potrei risolvere il mio problema più in fretta e poi aiutare te.
- Con piacere, maestro - disse il giovane esitante e alquanto deluso perché la soluzione del suo problema era stata nuovamente rimandata.
- Bene - continuò il maestro, togliendosi dal dito un anello e porgendolo al ragazzo - prendi il cavallo e va’ al mercato. Ho bisogno di vendere questo anello perché devo pagare un debito. Vorrei ricavarne una discreta somma, per cui non accettare meno di una moneta d’oro. Va’ e torna con la moneta d’oro il più presto possibile.
Il giovane prese l’anello e partì. Appena fu giunto al mercato iniziò ad offrire l’anello ai mercanti che lo guardavano con un certo interesse, finché non diceva il prezzo. Quando il giovane menzionava la moneta d’oro, infatti, alcuni si mettevano a ridere, altri lo ignoravano. Soltanto un vecchio gentile si prese la briga di spiegargli che la moneta d’oro era troppo preziosa in cambio di un anello. Pur di aiutarlo qualcuno gli offrì una moneta d’argento e un recipiente di rame, ma il giovane aveva istruzioni di non accettare meno di una moneta d'oro e rifiutò le offerte. Dopo aver offerto l’anello a chiunque incontrasse, rimontò a cavallo e riprese la via del ritorno, demoralizzato per il fallimento. Quanto avrebbe desiderato avere una moneta d’oro per regalarla al maestro e liberarlo dalle sue preoccupazioni, così avrebbe finalmente ottenuto il suo aiuto!Entrò nella stanza.
- Maestro - disse - mi dispiace… Non è possibile ricavare quello che chiedi. Magari sarei riuscito ad ottenere due o tre monete d’argento, ma credo di non poter ingannare nessuno riguardo al vero valore dell’anello.
- Quello che hai detto è molto importante, giovane amico - rispose il maestro sorridendo - prima dobbiamo conoscere il vero valore dell’anello! Rimonta a cavallo e vai dal gioielliere. Chi lo può sapere meglio di lui? Digli che vorresti vendere l’anello e chiedigli quanto ti darebbe. Ma non importa quanto ti offre, non glielo vendere. E ritorna qui con il mio anello.
Il giovane riprese di nuovo a cavalcare, portò l’anello dal gioielliere che lo esaminò alla luce della lanterna, lo guardò con la lente, lo soppesò e disse al ragazzo:
- Dì al maestro, ragazzo, che se vuole vendere oggi stesso l’anello, non posso dargli più di cinquantotto monete d’oro, ma se ha urgenza di vendere…
Il giovane si precipitò dal maestro emozionato e gli raccontò l’accaduto.
- Siediti - disse il maestro dopo averlo ascoltato - Tu sei come questo anello: un gioiello unico e prezioso. E come tale puoi essere valutato solo da un vero esperto. Perché pretendi che chiunque sia in grado di scoprire il tuo vero valore?
E così dicendo si infilò di nuovo l’anello al dito…
Da "Lascia che ti racconti"
...Una volta un giovane si recò da un saggio in cerca di aiuto:
- Sono venuto qui, maestro, perché mi sento così inutile che non ho voglia di fare nulla. Mi dicono che sono un
inetto, un incapace, maldestro e stupido. Come posso migliorare? Cosa posso fare affinché mi apprezzino di più?. Il maestro gli rispose distrattamente, senza nemmeno guardarlo:
- Mi dispiace, ragazzo, non posso aiutarti perché prima ho un problema da risolvere. Dopo magari…
Fece una pausa e poi aggiunse:
- Ma se tu mi aiutassi magari potrei risolvere il mio problema più in fretta e poi aiutare te.
- Con piacere, maestro - disse il giovane esitante e alquanto deluso perché la soluzione del suo problema era stata nuovamente rimandata.
- Bene - continuò il maestro, togliendosi dal dito un anello e porgendolo al ragazzo - prendi il cavallo e va’ al mercato. Ho bisogno di vendere questo anello perché devo pagare un debito. Vorrei ricavarne una discreta somma, per cui non accettare meno di una moneta d’oro. Va’ e torna con la moneta d’oro il più presto possibile.
Il giovane prese l’anello e partì. Appena fu giunto al mercato iniziò ad offrire l’anello ai mercanti che lo guardavano con un certo interesse, finché non diceva il prezzo. Quando il giovane menzionava la moneta d’oro, infatti, alcuni si mettevano a ridere, altri lo ignoravano. Soltanto un vecchio gentile si prese la briga di spiegargli che la moneta d’oro era troppo preziosa in cambio di un anello. Pur di aiutarlo qualcuno gli offrì una moneta d’argento e un recipiente di rame, ma il giovane aveva istruzioni di non accettare meno di una moneta d'oro e rifiutò le offerte. Dopo aver offerto l’anello a chiunque incontrasse, rimontò a cavallo e riprese la via del ritorno, demoralizzato per il fallimento. Quanto avrebbe desiderato avere una moneta d’oro per regalarla al maestro e liberarlo dalle sue preoccupazioni, così avrebbe finalmente ottenuto il suo aiuto!Entrò nella stanza.
- Maestro - disse - mi dispiace… Non è possibile ricavare quello che chiedi. Magari sarei riuscito ad ottenere due o tre monete d’argento, ma credo di non poter ingannare nessuno riguardo al vero valore dell’anello.
- Quello che hai detto è molto importante, giovane amico - rispose il maestro sorridendo - prima dobbiamo conoscere il vero valore dell’anello! Rimonta a cavallo e vai dal gioielliere. Chi lo può sapere meglio di lui? Digli che vorresti vendere l’anello e chiedigli quanto ti darebbe. Ma non importa quanto ti offre, non glielo vendere. E ritorna qui con il mio anello.
Il giovane riprese di nuovo a cavalcare, portò l’anello dal gioielliere che lo esaminò alla luce della lanterna, lo guardò con la lente, lo soppesò e disse al ragazzo:
- Dì al maestro, ragazzo, che se vuole vendere oggi stesso l’anello, non posso dargli più di cinquantotto monete d’oro, ma se ha urgenza di vendere…
Il giovane si precipitò dal maestro emozionato e gli raccontò l’accaduto.
- Siediti - disse il maestro dopo averlo ascoltato - Tu sei come questo anello: un gioiello unico e prezioso. E come tale puoi essere valutato solo da un vero esperto. Perché pretendi che chiunque sia in grado di scoprire il tuo vero valore?
E così dicendo si infilò di nuovo l’anello al dito…
Da "Lascia che ti racconti"
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