sabato 31 marzo 2007

LA TRAPPOLA DI JAMES COOK

In quel lontano 11 giugno 1768, se James Cook avesse avuto l'elicottero, non ci avrebbe impiegato tanto tempo per trovare la via d'uscita da quell'intricato labirinto, in cui si era accidentalmente infilato. Si era trovato imprigionato senza nemmeno rendersene conto, quella notte che l'Endeavour rimase incagliato in un reef della "barriera corallina", come venne nominata centocinquant'anni più tardi dal comandante Matthew Flinders, durante un'esplorazione alla ricerca di un varco navigabile.

Non ce l'avrebbe fatta, con le poche scialuppe a disposizione, a mettere in salvo tutti gli uomini: la marea stava inesorabilmente scendendo, la nave era lì lì per spezzarsi a caua del proprio peso e la costa, ahimè, ancora troppo lontana. E allora decise di buttare a mare tutto il carico, mentre le pompe continuavano ininterrottamente a riversare in mare le grandi quantità d'acqua, che penetravano dalle falle aperte nello scafo dai coralli.

Ventitrè ore e finalmente la nave evase da quella trappola calcarea, per dirigersi verso terra.Ce l'aveva fatta, Cook ,a strappare la sua nave a quella morsa di 2.300 chilometri di corallo, più della strada che separa Roma da Londra, con una superficie di oltre 350.000 km2 (più estesa dell'Italia che copre una superficie di 301.338 m2). La meraviglia del mondo per noi, un incubo per Cook!!!!
Da http://www.nautica.it/

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Caspita, proprio vero fu un incubo apparentemente irrisolvibile!!!!!!!
Ma prof quanto alta è la barriera corallina???
Come fa ad impigliarsi una nave credo anche abbastanza grande in una semplicissima barriera corallina???
Grazie prof, arrivederci Elisa!!!!
;->

SoleilSoledad ha detto...

I reef delle barriere coralline scendono a picco in alcuni punti anche per 70/80m di profondità. Nelle Maldive mi sembra anche di più.Ciao Eli